Il bello di Milano è anche questo.
Conoscere gente! Essere curioso è in parte una fortuna, che ti permette di conoscere gente come il protagonista della mia ultima intervista-fatica.
Andrea
Tarella… anche se ben pochi mi chiamano per nome… oramai mi sono
rassegnato a sentire solo“Tarella“.
Età?
un lavoro dell'illustratore |
29,
ancora per poco ma sempre 29… anche se in molti credono siano
molti di più.
Chi è
Andrea Tarella?
Difficile
rispondere perché non lo so bene nemmeno io. Diciamo che non mi
sento di avere confini ben tracciati, sono in continua evoluzione e
cambiamento. Penso agli ultimi anni, mi guardo indietro e vedo una
persona completamente diversa. Volendo essere meno riflessivi e più
concreti, direi che Andrea Tarella è un ragazzo come tanti altri
che vive alla giornata.
Che
lavoro è l'illustratore?
Ci
rifletto spesso… ho delle difficoltà ha definirmi tale e a
considerarlo sempre un lavoro perché anche senza consegne
disegnerei lo stesso. Credo che, per riuscire a fare
dell’illustrazione un mestiere, sia necessario avere la capacità
di tradurre attraverso il proprio stile e la propria tecnica
illustrativa qualsiasi lavoro venga assegnato.
Quando e
da dove nasce la tua passione per il disegno?
Il
primo disegno che ricordo di aver fatto risale al tempo dell’asilo.
Avevo circa 3 o 4 anni e disegnai un tucano. Non ricordo il perché
ma ricordo la sensazione di piacere e di soddisfazione. Da li non ho
mai smesso… credo che a Verbania, in soffitta, ci siano ancora dei
miei disegni di quei tempi incorniciati da mio nonno.
A Milano
da?
La
prima volta a Milano credo risalga sempre alla mia infanzia, una
visita al Museo di Scienze Naturali con i nonni e i fratelli. Poi
intorno ai 14 anni ho iniziato a venire con i miei amici alle varie
fiere annuali di fumetti e a fare il giro delle fumetterie in Porta
Venezia. Il grande passo è avvenuto con i miei 18 anni e da allora
ho iniziato a mettere radici. Milano mi piace molto, porto sempre
con me il lago nel cuore ma per ora preferisco rimanere nel caos
cittadino.
Con chi
vivi?
Condivido
Casa con Beppe da circa 5 anni se non sbaglio. È il coinquilino
perfetto… sopporta me e tutti gli altri abitanti della casa.
Insieme a noi, al momento ci sono: 1 iguana, 2 cavie peruviane, 2
canarini, 2 tortore diamantine, 6 diamanti mandarini, 1 passero del
Giappone, 2 tartarughe del muschio, 2 tritoni, 1 salamandra, 1 pesce
rosso. La lista delle piante sarebbe un po’ lunga e ammetto di non
conoscere tutti i nomi, guardandomi attorno adesso vedo una pianta
di limoni, una pianta di mandarini, 1 pianta di mandarini cinesi,
svariati potus, 1 ananas, agavi in quantità, piante carnivore,
rosette grasse di vari tipi, miseria selvatica, glicine, vite del
Canada, uva, passiflora….
La tua
occupazione nel tempo libero?
Rassetto
casa, sistemo animali e piante, guardo film e telefilm, disegno,
vado al cinema, cene con amici.. insomma… le solite cose, niente
di eccezionale o estremo. Quando posso torno a casa dalla mia
famiglia a Verbania.
In tre
parole descrivi te stesso.
Silenzioso,
sbadato, testardo
In tre
parole descrivi il tuo lavoro.
Colore,
improvvisazione, imperfezione.
Tre
parole per Milano.
Caotica,
calda, imprevedibile
Oggi
siamo in piena crisi economica.
Molta
gente si ritrova a fare lavori che non erano totalmente nelle proprie
aspirazioni.
Tu invece
svolgi un lavoro che di base, nasce da una tua passione.
Fortuna e
talento?
Direi
tanta fortuna, per il talento non sta a me giudicare. Diciamo che
sia per il lavoro con l’associazione Ambiente Acqua ONLUS, sia per
l’illustrazione c’è stata tanta fortuina ma anche tanta voglia
di fare. Obiettivi diversi, idee diverse, ambienti diversi ma grandi
soddisfazioni in entrambi i campi. Aggiungo che ho avuto la fortuna
di incontrare e avere sempre al mio fianco persone eccezionali che
mi hanno dato tanto, sia dal punto di vista professionale che umano.
Ogni lavoro, ogni opportunità è un momento di condivisione e di
crescita.
Il tuo
soggetto preferito?
Animali
e piante in primis… in generale preferisco le figure femminili a
quelle maschili. Ogni tanto poi, la mano va, la china e il colore
scorrono senza sapere bene quel che sto disegnando.
Il
soggetto che non sei mai riuscito a disegnare.
Edifici,
stanze… in generale non sono molto bravo nel disegno “tecnico”.
Il tuo
attuale stato d'animo?
Sereno..
e per me è una gran cosa!
Attualmente
e da tempo, lavori, tra i tuoi mille impegni anche con una ONLUS.
Di cosa
si occupa, e qual'è il tuo lavoro per loro?
Ho
iniziato a collaborare con delle associazioni ambientaliste parecchi
anni fa. Al tempo andavo negli istituti primari e secondari di primo
grado a fare lezione. Coordinavo insieme ad un mio collega i
progetti di “Consigli Comunali dei Ragazzi e delle Ragazze”
detti CCRR. Con il tempo sono passato al lavoro di ufficio scrivendo
e gestendo progetti di educazione ambientale per le scuole. C’è
stata un bel po’ di gavetta durante la quale ho imparato a
scrivere e a presentare progetti alle varie fondazioni (tra cui
Fondazione Cariplo), Regione, Provincia e Amministrazioni Comunali.
Da circa tre anni io e il mio amico/collega/Presidente Stefano ci
siamo messi in proprio, abbiamo vinto un bando del Comune di Milano
per l’assegnazione di spazi e sedi per associazioni e ci siamo
trasferiti a Quarto Oggiaro. Li, insieme a Silvia, continuiamo a
scrivere, coordinare e realizzare progetti di partecipazione attiva,
educazione ambientale, educazione alla sostenibilità e tante altre
attività. È un lavoro complesso e faticoso ma le soddisfazioni
sono tante e in più, ce la stiamo facendo da soli. All’interno
dell’associazione continuo a scrivere e presentare progetti,
gestisco il sito internet (www.ambienteacqua.it)
e mi occupo di tutta la parte di grafica.
Da
qualche tempo lavori/collabori con una delle maggiori case di moda
italiana, PRADA.
Com'è
stato il lavoro per loro?
Qual'è
il tuo rapporto con la moda?
La
collaborazione con PRADA è avvenuta per caso, un colpo di fortuna…
il classico “essere al posto giusto nel momento giusto”. È
stato un passo importante, la svolta che mi ha portato ad
intraprendere definitivamente il lavoro di illustratore. Ho potuto
lavorare su un progetto molto bello mettendomi alla prova su
qualcosa che non avevo mai fatto prima. Passare dall’illustrazione
per bambini a quella di moda non è stato semplice… ma alla fine
le tavole sono venute fuori senza troppi giri di matita e gomma.
Il mio rapporto con la moda… mmmm… boh? Diciamo che mi piace e mi
incuriosisce la moda legata al mondo del cinema e della musica,
vedere le scelte fatte da attori, attrici e artisti nelle varie
occasioni, film, video e concerti. Per il resto seguo quel che posso
e ammetto di capirne poco.
Al mattino sono il classico
“aprilarmadioeinfilatiquelchetitrovitralemanialbuio”
Un pregio
e un difetto di ANDREA TARELLA.
Testardaggine
e pazienza. Quale sia il pregio e quale il difetto non lo so.
Innamorato?
Di
tante cose, momenti, situazioni e persone.
Devi
abbandonare la tua casa e tutto quello che contiene.
Puoi
portare via solo 5 cose. Cosa porti con te?
Un
pacchetto di sigarette, un thermos di caffè, telefono, astuccio con
matite, chine e indelebili e un numero di Dylan Dog a caso.
Il tuo
colore preferito?
Il blu,
anche se mi vesto e uso spesso e volentieri il nero.
A cosa
stai lavorando ora e dove possiamo vederti?
Sto
realizzando delle illustrazioni per un libro per bambini sordomuti
per insegnare loro a leggere e a scrivere. Un piccolo progetto a cui
ho iniziato a far parte e a lavorare da qualche mese e di cui sono
molto fiero. Per vedermi… potete sbirciare da un treno, entrando
in Stazione Centrale si può vedere il mio balcone, la mia cucina e
il mio salotto. Oppure potete trovarmi a Quarto Oggiaro, nella sede
dell’associazione. Durante i week end, quando riesco, me ne sto a
disegnare seduto al bar-pasticceria in San Gregorio.
La tua
eroina?
Mah, ce
ne sono tante…una su tutte la mia mamma… e Buffy l’ammazza
vampiri.
Un libro
da consiglare?
American
Gods di Neil Gaiman.
Il tuo
piatto preferito?
Pizza,
ogni giorno ad ogni ora.
Qual'è la storia dei tuoi personaggi?
Vivono tra noi, negli angoli in ombra della casa, ai bordi delle strade, nascosti tra le foglie degli alberi nei parchi. Sono un po’ timorosi e timidi quindi è difficile vederli…. Bisogna fareb un po’ di attenzione per accorgersi che ci sono gufetti in ogni dove.
Banalmente perché io, come tutti, ho un occhio più grande dell’altro. Non si nota molto durante il giorno ma al mattino appena sveglio, guardandomi allo specchio, mi vedo così. Anni fa passavo molto tempo a cercare di tenerli aperti entrambi nello stesso modo… poi ci ho rinunciato… e il tutto si è tradotto su carta.
Il tuo soggetto preferito?
L’Omino Paolino… anche se gufi, ibis e pavoni fanno sempre capolino in un modo o nell’altro,
Dobbiamo
andare a cena fuori a Milano, dove mi porti?
Sono la
persona meno indicata per una domanda come questa. In genere mi
accontento di una pizza in una qualsiasi pizzeria, anche un trancio
su una panchina a lato della strada. Mi rendo conto, però, che
pochi mi seguirebbero in una serata del genere quindi sceglierei uno
dei Ristoranti eritrei di Porta Venezia.
Il tuo
drink?
Vodka
Lemon.
Domanda
per curiosità personale.
"il
piccolo principe" è in assoluto il mio libro preferito.
Cosa ne
pensa un illustratore vero di quei disegni?
Disegni
semplici che traducono con pochi tratti e colori le emozioni e le
immagini derivanti dalla lettura del testo. Direi perfette.
facebook
o twitter?
Facebook
Pennello
o matita?
Pennello
Carta e
penna o mail?
Carta e
penna
Iphone o
blackberry?
Iphone
Monti o
Berlusconi?
Monti
Milan o
inter?
Inter
Tv o pc?
TV
D'Urso o
De Filippi?
Posso
dire “passo”?
Guido
Crepax o Milo Manara?
Guido
Crepax
Ultima e
classica domanda di chiusura.
Cos'è
COSTAtime?
Uno spazio
senza coordinate dove poter trovare di tutto. Un cacyus che al
mattino mi saluta nel mio salotto. Un sorriso e un buongiorno
all’ingresso di un negozio.
Ma se ARTURO sopravvive (Arturo è il mio cactus che da agosto alloggia nel salone di Tarella) la prossima estate te lo posso riaffidare?
Io e Arturo oramai siamo amici intimi, ci sarà sempre un posto per lui in questa casa.
http://www.andreatarella.com/
ciao Costa
RispondiEliminacome sempre provo invidia quando parli di Milano. Per tanti motivi. Uno il migliore è quello che solo città come Milano ti possono dare la possibilità di conoscere ed incontrare persoe interessanti come questo ragazzo.
sempre un piacere leggerti.
grazie Simone..
complimenti
Bellissima intevista.
RispondiEliminaTi dico la verita',all'inizio ho pensato"ecco n'altro che vuole scrivere..siamo pieni di blog.." ma ricordandomi il tuo carattere e il tuo modo di esprimerti,devo dire che hai fatto centro.
Un mega abbraccio Costa
Elisabetta
grazie ELISABETTA.....mi fa davvero piacere questo tuo commento...=) un abbraccio
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