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mercoledì 9 ottobre 2013

Quando la pubblicità non è realtà: il caso BARILLA

Anche  stamattina mi sono svegliato per andare a lavoro, come tutti gli altri giorni della settimana.
Caffè, sigaretta, bagno: mi lavo il viso, alzo la testa e mi specchio: un MOSTRO!
Capelli arruffati, occhi semichiusi, segni del cuscino sulla fronte e labbra secchissime.
Dopo il primo spavento, mi appoggio al lavabo e penso: ma come fanno quelli delle pubblicità ad alzarsi perfetti, belli, sorridenti, con un outfit impeccabile e felici di andare a lavoro?
Cosi mi viene in mente tutta la bagarre di questi giorni sul caso Barilla.
Nel senso che il signor Guido Barilla ha affermato che per lui la famiglia è quella tradizionale, sacrale e che "non faremo mai una campagna con una famiglia gay". Da questa sua affermazione, è partita, una polemica allucinante che è arrivata anche negli USA, dove le associazioni gay hanno un importantissimo ruolo sociale ed è cominciato un mega boicottaggio nei confronti del marchio BARILLA, che sicuramente avrà successo anche nel nostro paese e in tanti altri, almeno per i gay e i loro "friends".
Guido Barilla

Anche se non è un argomento proprio di questi giorni, questa polemica mi ha convinto a scrivere questo post.
Perché ho pensato: è giusto!
La famiglia tradizionale, quella appunto del "Mulino Bianco", non è come me questa mattina, non è composta da due uomini che si amano e condividono la vita assieme e non è composta da coppie in crisi per il lavoro, non ho mai visto coppie che si tradivano, non ho mai visto figli malati che non vedono concedersi "compassionevoli"cure che li farebbero vivere, non ho mai visto figli orfani di genitori che vivono con i nonni.....Quindi perchè solo i gay ora devono rompere le palle a Guido????

Partendo dal fatto che preferisco non essere una famiglia tradizionale:1)perché ho un compagno, 2)perché per lavoro e scelta vivo a 1200 km dalla mia famiglia (che tutto è,tranne che tradizionale), perché la mattina mi alzo con un vaffa.., tappo la sveglia venti volte prima di alzarmi, penso solo a quante ore mancano alla fine e sono in ansia per il ritardo.


MA SECONDO VOI è DAVVERO QUESTO L'ASPETTO SERIO DI QUESTA POLEMICA?


Secondo me no. La parte tragica non è non avere Claudio e Mauro a sponsorizzare i Flauti ((ottimo articolo da far pubblicizzare ad una coppia gay)), il vero problema è che Guido Barilla è un importante manager italiano.


Che tu sia omofobo, o che più semplicemente vuoi mantenere l'immagine del tuo brand ad un idea di famiglia vecchia, per me non  è importante.

La tragedia sta nel fatto che un manager di tale livello non si renda conto di quanto il suo marchio e la sua azienda possano trarne danno.
Quanto,il marchio alimentare più importante di Italia, più importato nel mondo, accuserà down nei suoi profitti dopo questa affermazione? 

In un periodo storico, sociale, economico cosi importante, io non concepisco che un manager di tale livello possa compiere questi errori, che si rifaranno sull'immagine del nostro paese, sui suoi dipendenti e sui suoi incassi  nei prossimi mesi.


Dopo Telecom venduta agli spagnoli (popolazione a cui noi qualche anno fa prestammo dei soldi), e Alitalia ai francesi, penso che il signor Barilla sia il riflesso della nostra classe manageriale italiana, ovviamente non di tutta.


Questo dovrebbe essere il motivo del nostro sdegno e dovrebbe farci pesantemente girare "i pan di stelle".


"Poi mettici pure il fatto che per il signor Guido Barilla la famiglia tradizionale è  Banderas che parla con una gallina dopo aver limato dei biscotti....


E poi uno cosi tradizionale e bacchettone perché nella Sua pasta fa le PIPETTE e i DITALINI??"


Una nostra cara amica sul caso ha detto:

"la famiglia tradizionale  è quella dove ci si vuole bene, e non è importante che siano due uomini, due donne o un uomo e gallina".(L. LITIZZETTO).

Ciao belli.......io non compro BARILLA.


baci baci COSTAtime