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giovedì 12 dicembre 2013

Giovanni Licchello tra fuoco e fiamme: " BASTA IPROCRISIA"


Torna a far parlare di se MisterGAYitalia 2013 Giovanni Licchello.
Ecco cosa è successo:Giovanni Licchello, da quando  è stato eletto mr gay Italia, si sta dando molto da fare nel suo ruolo di ambasciatore di una comunità lgbt troppe volte poco aperta all'esterno. Ha abbandonato il ruolo di "bella statuina" in cui questi concorsi a volte relegano i vincitori. Non solo bellezza quindi, ma partecipazione  attiva per far conoscere le esigenze e le motivazioni alla base delle lottedella comunità omosessuale. Ed è importante - come ci ricorda Licchello, farlo nelle scuole, luoghi dove i ragazzi si formano. Giovanni ha incontrato i ragazzi del IV e V anno dell'Istituto Alberghiero Sandro Pertini di Brindisi. L'iniziativa è stata voluta dal Preside della scuola per avviare un confronto sui temi legati all'omofobia e sul rispetto delle libertà individuali". Non tutti però hanno accolto con favore questa iniziativa, anche all'interno della stessa comunità lgbt. Affaritaliani.it


- Ma non era meglio fare il cubista?
Per molti è un lavoro, io cosa ci azzecco? (ride)
- Quanta ipocrisia c'è nel mondo lgbt? Tanta. Troppa. Rapporti superficiali, invidie, passaggi di informazioni per sapere il passato di ognuno.Molti di noi alle volte sono i primi omofobi. Dovremmo prima guardarci in casa nostra e poi pretendere di cambiare le cose. Per fortuna ci sono anche tante persone "diverse" da questa mia descrizione.

Giovanni con gli studenti
- La lotta contro l'omofobia e il razzismo sessuale. Quante persone, associazioni, enti se ne occupano davvero e quante invece lucrano sul cancro del nostro paese e del nostro tempo? Persone serie e competenti ci sono. Fanno un lavoro straordinario dietro le quinte, hanno scelto di non apparire perché a loro interessa il lavoro e la riservatezza, e tutta la mia stima va a questa gente. Altre associazioni invece marciano sullo sull'evento del momento, personaggi che indossano la giacca e pensano di parlare a nome di tutti noi, quando così non è.
- Hai un incontro con dei giovani in un istituto alberghiero, e scoppia il caus. Cosa ha fatto tanto scalpore in questi giorni per farti tornare sulle prime pagine di molti quotidiani nazionali? Non mettiamo in mezzo la scuola e il bellissimo progetto. La notizia delle associazioni non deve essere abbinata all'evento alla scuola di Brindisi. Sono due cose distinte e separate.
- Ti esporrai ancora così tanto sapendo che le tue azioni sono sempre sotto l'occhio attento di tanta gente? Certo che si. Non mi considero un paladino, cerco solo di essere coerente con quello che penso.
- In aula magna, tre giorni fa, durante questo incontro, 2 ragazzi hanno fatto quasi coming-out davanti te e altri 200 presenti, accolti tra gli applausi. E' di moda essere gay? Assolutamente nessuna moda. La sessualità ha troppe sfaccettature e quindi ognuno di noi scopre nel proprio cammino varie ed istintive sensazioni, siamo più liberi rispetto a vent'anni fa, quindi se ne parla di più e può sembrare una tendenza del momento.
- Quanto pensi che tu possa influire sulle scelte, o sull'esibizione di queste, con la tua immagine? Tutti noi influenziamo qualcosa o qualcuno. Io racconto la mia storia. Ci sono persone che mi consigliano e vogliono confrontarsi con me e invece alcune che soffrono di protagonismo e mi considerano scomodo.
- Cosa vorrebbe dire Giovanni alle associazioni lgbt che lucrano, per interessi privati, o pubblici su tutta la comunità? LA GENTE È STUFA DI VOI
- Che interessi ci sono dietro queste associazioni? Penso appalti, bandi di concorso, carriere politiche. Questo è quello che penso, delle cattive associazioni.
- La discoteca. Che rapporto hai con la gente che viene a vederti in discoteca? Normale come tutti i ragazzi che si incontrano in discoteca.
- Perché dovrei venire a vederti durante una tua serata? Stai a casa infatti (risata)
- Ti spogli? NO
- Canti? NO
- Balli? NO .. in pista con gli amici.
- Ma allora sei davvero un gay atipico o un diversamente gay! Il gay non è un stereotipo fisso. La società vorrebbe questo.
- Quante sono le associazioni serie in italia che ti hanno contattato per qualcosa di serio? Forse un paio.
- La peggiore proposta che hai accettato, e quella rifiutata? Non ho voluto fare gossip sull'argomento calcio, ma la richiesta era tanta e la visibilità anche, ma non mi interessano i salotti pettegoli.
- Quale dovrebbe essere l'obbiettivo delle associazioni? Farsi rappresentare dalle persone e non il contrario.
- Chi è il colpevole di tutto questa vicenda tra te e le associazioni? Voglio sempre ricordare che non tutte sono così e lavorano male. Penso sia solo colpa della classica mania di protagonismo.
pistola alla tempia
discoteche o scuole Scuola e poi a ballare con gli amici
fidanzato o single
Chissa….(che palle dico io)

prada o dolce e gabbana
Costano troppo

- Tre cose che non rifarai e che hai fatto da misterGAY Mister gay è una bellissima esperienza. Quello che non farei è ascoltare i commenti di qualche concorrente che ha partecipato..
- Tre cose che farai entro i prossimi tre mesi che potremmo constatare tutti? Vivere a Milano, avere un rubrica sociale e prendere un gatto. Ride…..Chissà vedremo da…(noi vi terremo aggiornati)
- Presidente di un associazione lgbt o preside di un istituto? Non mi ci vedo in nessuna delle due figure.
- Il prossimo appuntamento? SABATO 14 DICEMBRE CON LO STAFF GBREAK E PAOLO TUCI A MILANO. PERSONALE INVECE... FORSE UNA COLLABORAZIONE CON UNA PERSONA NOTA ..
Ci lasciamo con la promessa che qualunque cosa tu faccia in futuro, faccia parlare di più dell'omosessualità che di te? Viaggiano assieme queste due cose.
Ma quando arriverà il nuovo misterGay Italia, di te cosa ne faremo? Non soffro ancora l'ansia da dimenticatoio. (ride)
Ora scrivi tu tre righe in cui descrivi CostaTime
Pungente, diretto e colorato nel modi raccontare le cose.
Ed ora ecco la mia…….
E rieccolo qua, proprio come lo avevamo lasciato qualche mese fa.
Sicuro di sé dei suoi progetti, pieno di idee e speranze per se e tutta la comunità. A me questo ragazzo piace. Che si fa? lo si ascolta e iniziamo a farci qualche domanda seria sul mondo lgbt o rimaniamo come sempre, come piace a tutti nel nostro paese coinvolti in qualcosa che scelgono gli altri?
In questi giorni il nostro paese è lo scenario di una vera e proprio rivolta: quella dei forconi. Credo sia, di questi ultimi decenni, l'unica vera manifestazione del malessere del nostro paese. Un paese lento, spesso ignorante (in quanto ignora) a cui basta davvero poco per aspettare e accontentarsi.
Ho sempre pensato che all'italiano medio, finche governo, stato, tasse, politici, chiesa non avessero tolto il minimo, quel piatto di pasta che tanto è nostro, non ci saremmo mai mossi dalle tv e dal divano. Credo che questa rivolta popolare nasca ora, proprio dalla mancanza del benessere minimo che uno stato "civile" deve garantire ai suoi cittadini. Io nel mio piccolo sono nella rivolta.

Un grazie enorme a Giovanni Licchello.
BACI BACI ……COSTAtime


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