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sabato 7 aprile 2012

LA CRISI E LA MORTE. bisogna davvero fare qualcosa...

Ecco una lunga e triste lista di coloro che hanno scelto di togliersi la vita schiacciati dal peso dei problemi economici. Suicidi per la crisi, una piaga che non accenna a sanarsi

Roma, 4 aprile 2012 - La spada di Damocle della crisi: un problema per tanti, un dramma per alcuni.  Alla ribalta delle cronache, negli ultimi mesi, una lunga e triste lista di persone che hanno deciso di togliersi la vita, schiacciate dai problemi economici.
Incapaci di reagire, o forse solo sfiniti dal non vedere una luce in fondo al tunnel. L'imprenditore romano il camionista di Milano sono solo le ultime vittime. Ripercorriamo, una per una, tutte queste storie in tempo di crisi. Con i due di oggi, il numero dei suicidi sale a 13. E non sono contemplati quelli, tanti, che hanno tentato ma, fortunatamente, non sono riusciti nel loro intento.
- Il 3 aprile un’anziana 78/enne di Gela si uccise lanciandosi dal terrazzo di casa. L’Inps le aveva ulteriormente ridotto la pensione di 200 euro (da 800 a 600) e lei, Nunzia C., ha deciso di farla finita.
- L'1 aprile un artigiano di 57 anni si è impiccato all’interno della sua bottega di cornici a Roma a causa dei ‘’problemi economici’’.

- Il 27 marzo scorso Giuseppe Pignataro, 49 anni, di Trani, si è ucciso dopo essersi lanciato dal balcone della sua abitazione. L’uomo, che faceva l’imbianchino, si è tolto la vita a causa delle difficoltà nel trovare un’occupazione stabile in grado di fornire un reddito degno alla propria famiglia.
- Il 23 marzo un imprenditore quarantaquattrenne di Cepagatti (Pescara) si è impiccato nella sua azienda. Strozzato dai debiti, non ha retto alla vergogna di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e all’incertezza sulla sua capacita’ di garantire un futuro al figlio e alla compagna.
- Il 21 marzo un uomo di 47 anni che gestiva un’attività commerciale, ma da due anni era senza lavoro,si è ucciso con un colpo di pistola nella sua automobile nel cosentino.
- Il 21 marzo un imprenditore edile, di 53 anni, in crisi da tempo per i crediti che non riusciva a riscuotere e che vantava nei confronti di pubbliche amministrazione e di privati, si e’ tolto la vita impiccandosi in una baracca dietro casa nel bellunese, mentre i familiari lo aspettavano a cena.
- Il 20 marzo un giovane artigiano di 29 anni si è impiccato a Scorano (Lecce). L’uomo ha lasciato un biglietto spiegando che non riusciva a trovare un altro lavoro e che era disperato.
- Il 9 marzo Vincenzo Di Tinco, titolare 60/enne di un negozio di abbigliamento si è impiccato ad un albero a Ginosa Marina (Taranto). In pochi giorni si era visto addebitare, forse per errore, 4.500 euro di commissioni bancarie e rifiutare un prestito di poco piu’ di mille euro.
- A febbraio un elettricista di Sanremo, 47 anni, si è suicidato sparandosi al capo con una pistola. L’uomo era stato licenziato qualche settimana fa dalla ditta nella quale lavorava da molti anni.
Un imprenditore 64/enne si è impiccato nello stesso mese all’interno del capannone della sua azienda, nel fiorentino. All’origine del gesto motivi economici.
- A Paternò (Catania) un altro imprenditore di 57 anni ha posto fine alle sue ansie con il suicidio: si è impiccato, in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare, in preda alla disperazione a causa dei debiti contratti dalla sua azienda.

Cosa ci sta succedendo???
non siamo e non saremo mai un popolo di lottatori.
Finchè lo stato, il nostro premier, il papa, il governo ci darà la possibilità di mettere a tavola un piatto di pasta noi italiani, saremo tranquilli a casa nostra a lamentarci tra noi povere vittime.
Finchè saranno i poveri commercianti a suicidarsi, e le capre con il tanto apprezzato POSTO FISSO non si rendono conto, che in quel posto lo stanno prendendo anche loro e che bisogna muoversi......
Bè cari penso proprio che in questo paese, falsamente dei balocchi, mentre oggi si parla solo della Lega e dei tanti soldi facili fatti girare per i piacere di politici e politicanti, non credo possa cambiare qualcosa, se non ci si inizia a muovere.
baci baci....tristi baci COSTAtime.

3 commenti:

  1. COSTAtime come darti torto è davvero impossibile continuare cosi! vorrei poterti raccontare la mia storia senza piangere, ma mi risulta davvero impossibile riuscirci ti dico che oggi come oggi ho perso ogni speranza ed ogni voglia di continuare a lottare contro uno stato ed una socità tanto menefreghista.....grazie dei commmenti liberi ed aperti ...grazie del tuo lavoro ...grazie della tua qualità... spero non ti fermi mai e spero per te che tu guadagni tanto da tutto questo tuo lavoro ...baci baci .... simone....da taranto

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  2. simone forza non sei solo....

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  3. ha ragione il giornalista quando dice che in italia ci si accontenta di non morir di fame...ma cosi davvero non si può più campare....cazzo facciamo qualcosa

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